Era un cane
Monica Mazzitelli
La prossima
volta c’andasse lui a portare a cena i clienti brasiliani. Fa presto
De Rita, ti manda a cena coi clienti come se ti stesse facendo un favore,
come se io con il mio stipendio non me la potessi permettere una cena
da 80 euro, sai che mi frega, che ci vado con Cinzia a cena. Poi i brasiliani
col jet-lag sparato sono quasi le due e non smettevano piu’ di parlare
e ordinare bourbon tralaltro volgarissimo che domani sto sicuro
col mal di testa tutto il giorno, forse se mi fermavo al secondo bicchiere
era meglio pero’. Ammazza che palle ‘sta musica, lo stereo
di ‘ta macchina e’ sempre piu’ un bidone, meno male
che e’ un leasing, bisogna che la porto al tagliando, guarda qua,
non funzionano piu’ meta’ dei tasti della rad…
[STOCC]
Cazzo l’ho messo sotto! Ma che ci faceva per strada - qui non c’e’
il marciapiede - non si puo’ camminare qui - non c’e’
il marciapiede - non ci stanno manco i lampioni ma come fa uno a camminare
qua al bordo di una strada cosi’, ma che e’ matto a camminare
di notte qua al buio ma dimmi te! Ma che ho messo sotto uno? No no, non
mi pare, chissa’ che era ’sto rumore forse ho preso un sasso
che ha fatto questo botto perche’ adesso non vedo niente vabbe’
non ci sono i lampioni ma qui dallo specchietto non vedo niente proprio,
non mi pare che c’e’ nessuno per terra, mi sa che forse era
un cane, non vale la pena che mi fermo tanto e’ morto poraccio,
sicuro, col botto che ha fatto. Morto sul colpo, doveva essere grosso
come cane, alto, cioe’ un grosso cane, mi sa che non m’ha
visto, sembrava alto perche’ forse stava saltando e sembrava
alto, come una persona, si’, quel cane alto mi voleva aggredire
la macchina, cioe’ me, quindi gli sta bene che l’ho messo
sotto. Era un cane grosso, vestito di nero, cioe’ col pelo nero,
un cane randagio sicuro che era anche cattivo. Mo’ chissa’
come mi s’e’ ridotta la carrozzeria della macchina, roba che
qui mi vengono a chiedere come gliel’ho fatta ‘sta botta,
ma no, sto ancora a dieci chilometri da casa chi mi viene a cercare a
me? Poi era un cane, un grosso cane. Non ho ammazzato nessuno, e poi se
l’avessi ammazzato chi gli l’ha detto di camminare per ‘ste
strade da solo, di notte, col buio, si imparassero a girare in macchina
come le persone civili, ma che e’ uno normale questo, a girare di
notte cosi’, da solo, chissa’ a fare che, probabile che era
un extracomunitario che chissa’ che impicci aveva, prostituzione,
droga. Ma poi no, non mi pare, era un cane, grosso, sembrava un uomo perche’
era in piedi, come per saltare, mi voleva venire addosso alla macchina,
gli girava storto a ‘sto cane. Me lo sono sognato, forse ho visto
un’ombra ma era un albero, ho preso un sasso che ha fatto quel rumore,
un sasso alto, che pareva una persona.
E comunque in ogni caso che mi fermo adesso e’ proprio inutile,
tanto e’ morto sicuro, sul colpo, che se invece chiami l’ambulanza
fai casino, se passa la polizia qua chissa’ come finisce, che mi
tolgono i punti dalla patente se mi fanno il palloncino altro che…
Altro che omissione di soccorso tanto era stecchito col botto che ha fatto,
che era vivo quello, cioe’, il cane, che era vivo? No era bello
che andato, con la testa fracassata mi c’ha fatto la fossa sul parabrezza
con la testa, i capelli riccetti c’aveva, cioe’ il pelo
riccetto, il cane. Morto, uno che si ferma a fare? Non gli fai piu’
niente, sono solo casini che non sai mai come finisce magari ti dicono
che era pure colpa tua ‘sti quattro stronzi del comune meno male
che stavolta non l’ho votati si pigliano i soldi e poi se li mettono
in saccoccia invece che mettere due lampioni pidocchiosi che qua di notte
non si vede un cazzo e poi invece stai a vedere che e’ colpa mia
che ho messo sotto quello e non dell’amministrazione comunale che
si intasca i soldi invece di mettere i marciapiedi alle strade, due lampioni,
‘sti stronzi. E poi, capito?, e’ il cittadino che alla fine
si mette dalla parte del torto, dopo che uno paga l’ICI che ti levano
pure le mutande e poi manco un lampione ti mettono, poi dicono che eri
ubriaco e invece cazzate, io l’alcol lo reggo benissimo, altro che
‘sti quattro stronzi.
E poi mica ho ammazzato qualcuno, cioe’ un cane se va in giro per
strada di notte puo’ succedere che l’acchiappi no? In finale
e’ colpa del cane, poraccio, e’ colpa del cane tu che ne sai
che non lo vedi che e’ buio, ‘sto cazzo di stereo che non
si spingono piu’ i tasti che la musica la sera e’ moscia che
mi stavo quasi addormentando ‘sto whisky fetente domani c’ho
il mal di testa sicuro come una palla, gia’ mi sento male, mo’
la macchina la metto in garage, la porto dal carrozziere la settimana
prossima, vediamo se c’e’ sangue, mi fermo a Acilia e lo lavo
alla fontanella, gli dico a Cinzia che ho sbattuto contro un albero sulla
Colombo, mi faccio prestare la sua macchina per qualche giorno, anzi,
no, mi metto in malattia, troppo lavoro, troppo stress, a me piace lavorare
sotto stress, mi diverto, pero’ che c’entra, e’ pure
vero che 10 ore al giorno minimo e poi anche le cene di lavoro con i clienti
ubriachi di jet-lag che ti fanno bere bourbon fino alle due del mattino,
io dico, e’ colpa del capo che pensa che ti sta facendo un favore
a mandarti a cena fuori, manco fossi un poraccio che non se la puo’
permettere una bella cena da 80 euro con sua moglie quando ne ha voglia.
Ecco, e’ cosi’, ti spremono sul lavoro che se dici di no ti
bruci la carriera e poi ammazzi uno ed e’ pure colpa tua, anche
se e’ un cane. Era un cane. Glielo dico a Cinzia che ho preso un
cane, un cane grosso. Un cane alto come un uomo coi riccetti scuri. Glie
l’ho sfondata quella testa, al cane.
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