Occhi
Fabio Viola
Mi ha detto che della vista devo avere cura, non e' un gioco, mi ha detto
Mettiteli gli occhiali o tra un paio d'anni ti ciechi.
Io sono una che ai problemi preferisce non pensarci. Non di continuo almeno.
L'altra settimana ero al cinema con amici e strizzavo gli occhi dietro
le lenti, alla fine mi facevano male. Sentivo le vene. Sembrava che bollissero.
Mi sento spesso al centro dell'attenzione e la cosa mi da' fastidio.
I miei genitori mi hanno chiamata Laura, ma da piccola preferivo il nome
Francesca perche' la mia migliore amica si chiamava cosi'.
Una volta ho letto un libro che iniziava con Oggi mia madre e' morta.
L'eta' non e' un problema, non ho una vita affettiva, uso alcuni prodotti
cosmetici.
Il film al cinema dell'altra settimana mi ha fatto pensare che alcune
scene avrei potuto farle meglio io. Le scene piu' spinte.
Ci sono contesti in cui e' meglio omettere piuttosto che mentire. Uno
di questi e' casa dei miei genitori. Ci vive mio padre con la polacca,
ma e' sempre casa dei miei genitori. Mia madre e' come nel libro che avevo
letto una volta.
In ufficio una volta l'anno ci fanno fare visite mediche. Quando posso
le salto, quando non posso improvviso un malore e quelli mi dicono Lei
e' in cura da qualcuno? Se sapessero perderei il lavoro.
L'ultima volta che ho visto Bernardo mi ha infilato la spina della telecamera
nel culo. Mi ha detto Quanto sei eccitata vediamo se la fai funzionare.
In realta' non si stava divertendo. A lui piacciono remissive, inerti.
A volte sono inerte, altre volte mi lascio prendere. Non dipende da me.
Vivo a Roma ma non ci sono nata.
Ronette mi ha chiesto Non pensi mai che era meglio non nascere? Le ho
risposto Maledico i giorni in cui ho l'impressione di essere felice.
Odio ridere, preferisco stare male. I comici in televisione li evito,
noleggio spesso film francesi, mi piacciono le loro commedie. Non c'e'
niente di meno divertente di un francese che tenta di farti ridere.
Quando Bernardo ha finito e' come dopo un colloquio di lavoro che e' andato
bene. Quando torni a casa dopo che hai visto Bernardo e' la sensazione
ideale. Quando lavori con l'accendino sorridi da sola anche se stai male.
Dopo stai bene.
Due o tre volte a settimana mi chiama mia zia per parlare della nuova
donna di mio padre. Io una volta le ho detto Hai presente mio padre?,
a me dispiace per lei.
Sono restia ma diciamo che si', sono stata penetrata da oggetti di metallo
anche arrugginiti, utensili da cucina, un martello, una bottiglia da due
litri di coca-cola piena, e naturalmente da molti arti di Bernardo, quello
infinite volte. Lui si comporta come un bambino, mi usa come le formiche
e la lente quando sei piccolo, fa esperimenti, testa.
Sul lavoro sono decente, nessuno si e' mai lamentato. Il mio capoufficio
dice anche cose come Se non ci fosse Laura. Laura sarei io, cioe' Francesca.
Quante volte tra amici che si fanno favori si scherza cosi': Posso pagarti
in natura? E' divertente.
Mia madre e' morta anni fa. Se avessi letto in quei giorni il libro che
dicevo prima avrei pensato che quello era un libro bellissimo. E' normale.
L'amore.
Bernardo e io abbiamo un rapporto particolare. Lui l'altroieri ha detto
Io ho amori in serie, un battaglione di amori, una catena di montaggio
dell'amore. Ho pensato alla Fiat, mi sono vista scorrere trasportata da
braccia meccaniche. Bernardo e' il tipo disincantato che ti dice Voi siete
la mia famiglia.
Continuo a strizzare gli occhi. Se ci vedessi bene cosa penserei di me?
A pranzo con mio padre e la sua polacca e la zia e cio' che resta di mia
nonna mi sono accorta che eravamo quasi tutte donne. La mia famiglia non
ha prodotto uomini.
Stavo aspettando sul pianerottolo che Bernardo finisse con Ronette, poi
ho avuto un'ottima idea.
C'era il sole che si infilava attraverso il cortiletto del palazzo. Scavalcava
le nuvole e piombava giu' fino alle caldaie appese sui balconi.
Allora ho suonato alla porta e Bernardo col coso ciondolante mi ha aperto
cosi': Ti ho detto che devi aspettare. Vedevo i piedi di Ronette. Gli
ho detto Se lo facciamo in tre ci scappa una piccola dose extra?
Giusto perche' ho la fortuna di avere ereditato la casetta di mia nonna
materna, o starei in mezzo a una strada o peggio a casa con mio padre
e la sua nuova donna polacca.
Sul pianerottolo mi sembrava di stare su una lastra sospesa nell'universo.
Bernardo si e' passato una mano la', mi ha spinta dentro, ha chiuso la
porta, mi ha fatto inginocchiare con la forza e me lo ha spinto in gola.
Ronette grugniva come una scrofa nell'altra stanza.
Tu non lo sai con quanta forza si puo' desiderare una cosa. Non
parlo di un paio di scarpe o di promozioni o di un viaggio esotico.
Tutte le scene di sesso dei film che fanno scandalo sono ridicole.
Ronette e io quel pomeriggio ci siamo guadagnate sul campo un extra che
ci basta per due settimane.
L'amore.
Ho notato le rughe sulle mie mani mentre lo aiutavo a spingermelo in gola.
Lacrime e sperma.
Brutta bestia la malinconia. Sono finita in un parco vicino Trastevere
dove andavo sempre a giocare da bambina. Noi non lasciavamo scritte sugli
alberi, non nascondevamo biglietti sotto i sassi, non seppellivamo giocattoli
sottoterra. La malinconia e' una questione di eco.
A mia madre non e' mai piaciuto nessuno dei miei fidanzati. A ripensarci
non piacerebbero neanche a me, adesso. Pero' mi mancano.
L'anno scorso Bernardo si e' incazzato perche' avevo detto che stavo godendo.
E se buttassi via gli occhiali e vivessi da miope? Potrei mettermi a fare
la pittrice.
Questo fatto e' vero: stavo controllando la lista spese di un nostro dipendente
tornato da un convegno a Trieste. Tra i fogli che ci ha consegnato c'erano
alcuni scontrini. Tra gli scontrini era finito il biglietto da visita
di Jenny Tran Binh Nguyen, massaggiatrice. Ho preso il biglietto da visita
e me lo sono infilato in tasca. Il giorno dopo ho salutato il nostro dipendente,
gli ho chiesto dei suoi figli, gli ho infilato una mano in tasca, lui
mi ha guardato confuso, ha infilato la mano in tasca, ha estratto il biglietto
da visita, lo ha rimesso subito in tasca. L'imbarazzo nello sguardo gli
e' durato pochissimo, mi ha ringraziata e mi ha fatto l'occhiolino.
Adesso sull'autobus ho di nuovo l'impressione che tutti mi guardino.
Mai chiedere a Bernardo se ti fa vedere i filmini che fa con te o le altre,
finisce che invece di scoparti ti pesta.
Tra qualche mese andro' in vacanza alle Tremiti, li' incontrero' un uomo
che mi piace. Non avro' il coraggio di avvicinarmi a lui e lui mi ignorera',
ma io diro' a Ronette Hai visto il tipo con il costume blu?, mi sa che
mi guardava. E Ronette mi dira' Vuoi metterteli gli occhiali una buona
volta? Se mi ha guardata e' perche' gli occhiali servono a lui, concludo.
La luce di un solo accendino puo' rendere un ambiente casa tua.
Non sono una puttana, cristo.
Il mio immaginario e' quello di una persona disinibita, che non ha paura,
mi ha detto una volta Bernardo.
Fuori c'e' una cappa densa e stopposa. Sembra sera.
Ronette se la vedi per strada non pensi che e' una che si fa. Pensi semmai
Che bella signora, che bei capelli.
A qualcuno dovro' pur darlo tutto questo amore che ho dentro. Ma ce l'ho
davvero?
Io e Ronette, ancora sole.
Bernardo mi fa Io lo capisco che non lo fai per scelta, ma ti sei affezionata
a me?, almeno un po'?
E' qualche mese che io e Ronette non vediamo Teresa. La incontravamo sempre
sul pianerottolo, poi e' scomparsa.
Se ci vedessi bene il mio sguardo sarebbe diverso nei filmini di Bernardo?
Soltanto fare la spesa al mercato, con tutta la gente, mi fa sentire viva.
Quando mi faccio non mi sento viva, non e' la stessa cosa. L'eroina e'
una cosa molto piu' intensa della vita.
Se almeno smettessi di fumare, mi ripete spesso mia nonna.
E' come se all'improvviso sentissi di avere un cuore nel fegato, un cuore
nei polmoni, un cuore nelle gambe, un cuore nella testa, un cuore nelle
mani, un cuore dentro al cuore che ti fa stare bene, forse troppo bene,
e quello e' il problema.
Penso che se Bernardo e' l'amore, io preferisco morire
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