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cronache romane - 05/04
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Il salto del fosso Francesco Pacifico Qui ai Parioli c'era tutta una distesa fino al piazzale, tutto un prato. Prato delle Muse. Giocavamo, io avevo dodici anni, giocavamo sul prato. Giochi da ragazzini, acchiapparella, nascondarella dietro i muretti. Davanti non c'era niente, salvo una villa bellissima che era di un celebre architetto, Piacentini. Ma forse e' venuta dopo. La scuola non c'era. C'eravamo noi dei mutilati. Qui sulla piazza c'erano diversi villini
dei mutilati, due di qua e due di la'. In questa strada qua dietro invece
c'erano villini meno belli, diciamo, piu' piccoli, sempre molto carini.
L'hanno cominciata a costruire negli anni '20. Ci siamo stabiliti qui
nel '27 ma gia' ci venivamo prima per giocare al prato e seguire i lavori. A scuola andavamo in Prati, al Mamiani, perche' avevamo cominciato li'
la prima ginnasio. No, papa' c'aveva la macchina e la guidavano mio padre
e mia madre. Sara' stato il '24 o il '25, siamo stati dei pionieri, la
macchina era una 501. Papa' guidava pero' non era bravissimo, era un po'
lui era mutilato, papa', alla bocca, quindi le facolta' diciamo motorie
ce le aveva, anche la testa era apposto. Pero' non guidava bene. Prima della guerra papa' mio era militare, e' arrivato al grado di colonnello in servizio. A lui gli piaceva fare le guerre, perche' ha fatto anche la guerra a Tripoli, subito prima della guerra mondiale, pero' era laureato in lettere. Ha fatto l'accademia a Modena. Dopo un po', dopo la guerra, ha lasciato l'esercito ed e' entrato in Confindustria, perche' era laureato in lettere. Lui ha creato li' l'assistenza sociale che non esisteva. Lui conosceva due tre persone che sapevano che lui aveva gia' organizzato l'assistenza ai mutilati che stavano vicino a piazza Barberini, li' c'era l'associazione dei mutilati, ha lasciato i mutilati ed e' entrato in Confindustria. Papa' ha creato in non dico tutte le province, ma quasi tutte. Papa' le ha fondate lui, io mi ricordo. Milano, Torino, La Spezia. Papa' ha viaggiato tanto. Stava molto fuori. Ha creato tutte queste sedi, anche in Italia meridionale. Si chiamavano Associazioni Industriali, e c'era sempre l'ufficio assistenza per gli operai, operai per la carita'. Papa' c'e' stato li' fino direi alla pensione, quasi, per tanti anni e' stato in Confindustria direi a piazza Venezia. C'era ostilita' da parte di mia madre ad abitare qui ai Parioli, perche' lei vedeva solo 'sto prato co' 'ste piccole costruzioni di mutilati. Poco dopo sono venute queste palazzine che stanno davanti a noi, quel palazzo li', poi piano piano tutto quanto il quartiere. Qui abitava uno dei figli di Mussolini, Bruno Mussolini. In questa casa che vedi qui proprio attaccata a noi. E abbiamo visto benissimo il Mussolini, che e' venuto a trovare il figlio non piu' di due volte, e naturalmente eravamo tutti fascisti, quindi ci siamo tutti sparapanzati alle finestre a guardare. Bruno era il pilota d'aereo. Il cinema pure faceva. Pero' poi e' morto. Bruno aveva sposato una compagna di classe di mia sorella, quindi noi siamo stati a trovare, ci ha invitato questa signora, siamo stati a casa loro e ci ha portato a vedere la camera dei regali, perche' era sposata da poco con Bruno, e c'aveva una stanza poco piu' piccola di questa con tutti i regali messi per terra sparapanzati, tutta l'Italia, i regali di tutta l'Italia al figlio di Mussolini. Piatti di argento che venivano giu' cosi', a cascata. Quelli me li ricordo. Tanti oggetti. Io ero gia' grande. Perlomeno quindici sedici anni. La moglie di Mussolini c'avra' avuto ventidue ventitre' anni come mia sorella. Era compagna di classe. Si chiamava Gina Roberti. Io ho sposato nel '42. A ventisette anni. Quando siamo andati a casa loro il Mussolini non c'era. L'abbiamo visto,
ci siamo spenzolati da casa nostra per vederlo che scendeva la scaletta
che c'e', li' c'hanno il portoncino con la scaletta. Lui e' sceso, era
in borghese con quel cappello che portava un po' sbertucciato e c'era
la macchina, e' uscito e' andato in macchina. L'abbiamo visto una volta
di sicuro me lo ricordo benissimo, pero' mi pare che e' venuto un'altra
volta ancora a trovare il figlio, che poi e' morto, infatti. E' morto
in un incidente aereo in Africa, il figlio, e la moglie e' venuta via
da li'. Dopo la seconda guerra c'erano gia' queste case brutte qui davanti. Be' diciamo che e' peggiorato dopo la seconda guerra. Direi pero' che
adesso in fondo e' di nuovo migliorato. Pero' le case queste qui sono
brutte, eh. Solo le ville fatte prima dell'ultima guerra sono belle. Le
case brutte le hanno iniziate a fare dopo la guerra. Dopo la seconda guerra. Noi abbiamo una coppia di filippini, moglie e marito, in questo momento
sono nelle Filippine. Abbiamo una sostituta, anzi due sostitute, madre
e figlio, ma di solito abbiamo moglie e marito, che torneranno fra poco,
e ci guardano il giardino. Ho vissuto qui da sposata anche con mio padre perche' papa' era mutilato proprietario della casa. Mamma mia non ci voleva venire. Poi c'e' venuta perche' papa' l'ha obbligata ad un certo momento. I primi tempi era dispiaciuta, poi invece si e' ambientata bene, poi a quei tempi con i mutilati ci si conosceva c'avevamo degli amici, molti amici mutilati. Dopo sposata mia sorella ha sposato un aviatore. Avevate una casa bellissima di gente dell'ambasciata. Suo marito era addetto aeronautico. Ve l'hanno rimediata loro. Dopo Cristo? ah ah Ma anch'io ho sposato fuori, sono stata fuori
per un periodo, perche' mio marito ha avuto varie vicissitudini in Africa,
e' stato prigioniero e quando e' tornato dalla prigionia siamo stati a
Torino perche' era di li'. E' stato prigioniero in Egitto per un anno
e mezzo. Siamo stati tre anni separati. Non sapevamo se era vivo o morto.
Lui era nascosto da un anno in Grecia. Quando sono arrivati gli inglesi
l'hanno preso, l'hanno subito premiato perche' non aveva aderito ai tedeschi:
l'hanno premiato mandandolo prigioniero in Egitto, dov'e' stato un altro
anno e mezzo. Io da li' mia figlia e' nata che non si sapeva se era orfana. Da ragazzine andavamo a guardare dove adesso ci sta il comando militare
centrale dell'esercito, accanto al comando generale dei Carabinieri. Prima
li' c'era la direzione della Milizia Fascista, qua dietro, a viale Romania.
Andavamo a vedere i gerarchi che facevano ginnastica. Il salto del fosso.
Dove c'e' la torre su viale Romania. Dentro la torre, in epoca fascista,
c'era un altoparlante che diceva "PRESENTE! PRESENTE!" poi elencavano
i nomi di quelli che erano caduti. |
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